Situazione della povertà in Italia nel 2024 e prospettive per il 2030
Nuovo rapporto sulla povertà in Italia per quest'anno. In una nazione che ha sognato storie di benessere e sviluppo, ora stiamo assistendo a un cambiamento silenzioso ma profondo. L'analisi che presenteremo non è solo un insieme di dati; è la narrazione di una realtà che bussa sempre più insistentemente alle porte di molte famiglie.
Quanto sta peggiorando la situazione economica in Italia? Questo studio di caso non solo offre risposte, ma cerca di sollevare le coscienze, rivelando una condizione che per molti non è solo un numero, ma il costante panorama che si vede dalla finestra di casa.
Con uno sguardo approfondito e senza veli sulla povertà attuale in Italia, vi chiediamo di considerare questa immagine: un Paese che affronta l'ombra crescente della povertà, non più un fantasma tra le righe di un rapporto, ma una realtà palpabile tra noi.
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Il grafico evidenzia le statistiche riguardanti la povertà assoluta in Italia , concentrandosi su un aumento significativo tra il 2021 e il 2024 .
Viene mostrato un incremento costante della povertà assoluta sia a livello individuale che familiare, con particolare attenzione alle previsioni per il 2030 , che anticipano un possibileraddoppio dei livelli di povertà qualora le attuali tendenze continuino..
COSA RAPPRESENTA LA POVERTÀ ASSOLUTA IN ITALIA
La povertà assoluta in Italia si riferisce alla situazione di individui o famiglie che non sono in grado di coprire le spese per beni e servizi essenziali per mantenere una vita dignitosa, inclusi alimenti, alloggio, abbigliamento e cure sanitarie.
L’ISTAT definisce la soglia di povertà assoluta valutando il costo di un insieme di beni essenziali, aggiornato regolarmente per riflettere i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.
Questa soglia varia a seconda della dimensione e della composizione del nucleo familiare e della regione, mostrando le differenze nel costo della vita sul territorio italiano.
CHI SONO GLI ITALIANI POVERI?
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Secondo l'ultimo rapporto Istat Anche nel 2024, si conferma un trend in crescita. Sebbene le statistiche non mostrino aumenti significativi, è chiaro che la situazione generale continua a deteriorarsi ogni anno.
Nel 2023, le donne costituivano il 50,42% delle persone in questa condizione, rispetto al 49,58% degli uomini. Questo squilibrio è leggermente aumentato nel 2024, con le donne che rappresentano il 50,67% dei poveri contro il 49,33% degli uomini, indicando una crescente vulnerabilità femminile.
Analizzando le diverse fasce d’età, nel 2021, i giovani di età compresa tra 0-17 anni costituivano il 22,60% dei poveri, seguiti da quelli nella fascia di età 35-44 anni (19,97%) e 45-54 anni (16,19%). Le persone oltre i 65 anni rappresentavano il 10,62%. Nel 2022, la distribuzione ha mostrato delle variazioni, ma la tendenza generale al rialzo resta comune a tutte le classi.
Un aspetto allarmante è l'aumento delle famiglie in povertà assoluta : nel 2023, le famiglie con un figlio rappresentavano il 47,2%, salendo al 49,3% nel 2024, mentre quelle con due figli passano dal 14,1% al 16,2%. Ancora più preoccupante è l'aumento delle famiglie con tre figli in povertà, crescite dal 3,9% al 5,2% in un solo anno.
Questi dati mostrano anche una distribuzione uniforme della povertà in Italia nel 2024, colpendo vari segmenti della società senza eccezioni.
L'INCREMENTO DEI LAVORATORI POVERI IN ITALIA
Nel 2024, il 12,3% degli occupati in Italia si trova a rischio di povertà, conosciuti come 'working poor'. Secondo l'Istat, si tratta di persone che hanno lavorato per almeno metà dell'anno, ma il cui reddito familiare annuale è inferiore al 60% della media nazionale. Nonostante abbiano un lavoro, questi individui si trovano in condizioni economiche gravemente difficili.
Le cause includono stipendi non adeguati all'aumento del costo della vita e la precarietà del lavoro. Il rischio di povertà raddoppia per coloro che lavorano part-time, a tempo determinato o autonomamente .
Con l'aumento della precarietà lavorativa e un potere d'acquisto in diminuzione, molte persone cercano nuove forme di intrattenimento a basso costo. Questo spiega l'interesse crescente per i giochi neicasinò online con bonus senza deposito , permettendo di divertirsi senza mettere a rischio denaro reale.
Dal 2010 al 2024, il rischio di povertà è cresciuto dal 9,5% al 12,3% , superando la media della UE dell'8,9% .
Nel Mezzogiorno, un quinto dei lavoratori è a rischio povertà, con i regioni del Sud e delle isole che presentano valori quasi doppi rispetto alla media nazionale (21,4% e 22,1% rispettivamente), mentre le regioni del Nord e Centro mostrano percentuali inferiori al 12,3%.
I dati ISTAT evidenziano anche come è cambiato nel tempo il salario medio di un lavoratore subordinato.
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QUAL È LA SITUAZIONE DEGLI STRANIERI IN ITALIA?Nel 2024, quasi un terzo (35,1%) degli stranieri regolarmente residenti viveva in condizioni di povertà assoluta. Questa percentuale era al 32,4% nel 2021 e ha continuato a crescere fino al 34% nel 2023. Nel complesso, questo dato suggerisce che circa un milione e seicentomila stranieri sono colpiti da questa condizione. La crescente povertà tra gli stranieri in Italia può essere attribuita a vari fattori, tra cui la precarietà lavorativa, le barriere linguistiche e le differenze culturali e sociali che ostacolano l'accesso a opportunità di lavoro qualificate e ben retribuite. |
LE SPESE DEGLI ITALIANI
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Guardando agli anni passati, le spese alimentari (20% della spesa totale annua) in Italia sono aumentate dell'1% tra il 2021 e il 2022, indicando come le famiglie italiane stiano adattando il proprio bilancio di fronte a pressioni economiche. In particolare, le spese relative a abitazioni rappresentano una porzione significativa della spesa familiare, con un aumento della spesa media mensile da 913 euro nel 2021 a 1.010 euro nel 2022.
CI SONO ANCORA RICCHI IN ITALIA?
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Nel 2023, in Italia si contano oltre 5,6 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta. Nel frattempo, il numero di super-ricchi è diminuito del 7,8% rispetto al 2021.
Oltre a queste due categorie, c'è una vasta porzione di popolazione, 53,5 milioni di italiani che non rientrano né tra i super-ricchi né tra coloro che vivono in povertà assoluta. Tra questi:
- L'83% (circa 44,4 milioni di persone) è classificato come 'sicuramente non povero', indicando una condizione di vita stabile e al di sopra della soglia di povertà;
- Il 9,5% (più di 5 milioni di persone) rientra nella categoria di 'quasi poveri', suggerendo un'economia precaria che potrebbe deteriorarsi senza stabilità lavorativa o supporto sociale;
- Infine, il 7,5% (oltre 4 milioni di persone) è considerato 'appena povero', suggerendo una condizione di vulnerabilità tale che anche piccole variazioni nella situazione economica o personale potrebbero portarli al di sotto della soglia di povertà.
Questa suddivisione dimostra che, nonostante un notevole patrimonio complessivo a livello nazionale, esiste un evidente divario economico che influisce negativamente sulla qualità della vita di una parte significativa della popolazione.
UNA PROIEZIONE PER LE FAMIGLIE ITALIANE

Ecco un'analisi delle proiezioni riguardo la povertà assoluta tra le famiglie italiane dal 2005 fino al 2030. La linea rossa indica un trend preoccupante: l'incidenza della povertà assoluta è in crescita. Nel 2005, la percentuale di famiglie in questa situazione era circa del 5%, ma nel corso degli anni ha mostrato un aumento graduale.
È interessante notare i picchi che si prevede possano verificarsi in futuro. Si attende un 9,3% entro la fine del 2024 . La proiezione meno rassicurante riguarda il 2030, dove si prevede che 1 famiglia su 10 potrebbe trovarsi in condizione di povertà assoluta.
Nonostante ciò, ciò che è particolarmente preoccupante è il fatto chela spesa per il gioco d’azzardo sta crescendo in modo costante, specialmente nel mercato onlinerappresentato dai siti di casinò online .
Il grafico funge da avviso per le politiche sociali ed economiche del Paese, evidenziando la crescente disuguaglianza e l'urgenza di strategie efficaci di inclusione e supporto economico.
Questi dati evidenziano che la povertà in Italia nel 2024 non è più una questione isolata ma una realtà diffusa. Le statistiche mostrano un aumento graduale che richiede interventi politici ed economici adeguati per contrastare questa crisi sociale.